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После бессонной ночи слабеет тело…

* * *

После бессонной ночи слабеет тело,
Милым становится и не своим, — ничьим.
В медленных жилах еще занывают стрелы —
И улыбаешься людям, как серафим.

После бессонной ночи слабеют руки
И глубоко равнодушен и враг и друг.
Целая радуга — в каждом случайном звуке,
И на морозе Флоренцией пахнет вдруг.

Нежно светлеют губы, и тень золоче
Возле запавших глаз. Это ночь зажгла
Этот светлейший лик, — и от темной ночи
Только одно темнеет у нас — глаза.

Марина Цветаева 19 июля 1916

Два варианта перевода этого стихотворения Марины Цветаевой на итальянский язык. Автор одного из переводов, к сожалению, неизвестен.

Dopo una notte insonne si fa debole il corpo…

Dopo una notte insonne si fa debole il corpo,
gentile diventa e non suo, — di nessuno.
Nelle vene lente di nuovo gemono frecce –
e sorrisi alla gente, come un serafino.

Dopo una notte insonne si fan deboli le braccia
e profondamente indifferente e il nemico e l’amico.
L’arcobaleno intero – in ogni suono casuale,
e nel ghiaccio profumo di Firenze ad un tratto.

Dolcemente lucenti si fanno le labbra, e l’ombra più dorata
intorno agli occhi incavati. E’ la notte che ha acceso
questo lucentissimo viso, — e per la notte scura
in noi scuri si fanno soltanto – gli occhi.

Marina Cvetaeva,
Traduzione di G. Ansaldo

Insonnia

Dopo l’insonne notte è debole il corpo,
Diventa caro, e non più nostro, di nessuno.
Nelle lente vene ancora piangono le frecce
E tu sorridi alla gente, come un serafino.

Dopo l’insonne notte sono deboli le mani,
E del tutto indifferenti ci sono gli amici e i nemici.
C’è un intero arcobaleno in ogni suono casuale,
E nel gelo a un tratto si sente odor di Firenze.

Teneramente risplendono le labbra, e l’ombra è più d’oro
Presso gli occhi incavati. È la notte che ha bruciato
Questo volto più luminoso, e dell’oscura notte
Solo una cosa sono oscure in noi, gli occhi.

Marina Cvetaeva

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