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«Я помню чудное мгновенье…» на итальянском языке

А. С. ПушкинСегодня, в день рождения великого русского поэта, на Пушкинской площади в Москве звучат стихи. Я счастлива, что для этого дня, и у меня припасено несколько переводов на итальянский язык восхитительного стихотворения Александра Сергеевича Пушкина «К***» (Я помню чудное мгновенье…).

Можно много спорить по вопросу переводим ли Пушкин на иностранные языки, но переводить его стихи, как и прозу, необходимо…

Я восхищаюсь мужеством переводчиков, берущихся переводить непереводимое. Ведь благодаря им мы знакомы с творчеством Шекспира, Байрона, Данте…

Я помню чудное мгновенье…

Я помню чудное мгновенье:
Передо мной явилась ты,
Как мимолетное виденье,
Как гений чистой красоты.

В томленьях грусти безнадежной
В тревогах шумной суеты,
Звучал мне долго голос нежный
И снились милые черты.

Шли годы. Бурь порыв мятежный
Рассеял прежние мечты,
И я забыл твой голос нежный,
Твои небесные черты.

В глуши, во мраке заточенья
Тянулись тихо дни мои
Без божества, без вдохновенья,
Без слез, без жизни, без любви.

Душе настало пробужденье:
И вот опять явилась ты,
Как мимолетное виденье,
Как гений чистой красоты.

И сердце бьется в упоенье,
И для него воскресли вновь
И божество, и вдохновенье,
И жизнь, и слезы, и любовь.

Александр Пушкин (1799-1837)

Ricordo il momento incantato…

Ricordo il momento incantato:
Davanti a me tu sei apparsa,
Come una fuggitiva visione,
Come il genio della pura bellezza.

Nelle angustie di una disperata tristezza,
Negli scompigli della rumorosa vanità,
Risuonava a lungo in me la tenera voce,
E sognavo i cari lineamenti.

Passarono gli anni.
L’impeto ribelle delle tempeste
Disperse i sogni di un tempo,
E io dimenticai la tua tenera voce,
I tuoi lineamenti celesti.

Nella solitudine, in una tenebra di carcere
Si trascinavano cheti i miei giorni
Senza un dio, senza ispirazione,
Senza lacrime, senza vita, senza amore.

All’anima fu dato il risveglio:
Ed ecco di nuovo tu apparisti.
Come una fuggitiva visione.
Come il genio della pura bellezza.

E il cuore batte nell’ebbrezza,
E per il cuore sono risorti di nuovo
E il dio, e l’ispirazione,
E la vita e le lacrime e 1’amore.

Aleksandr Puškin,
Traduzione di Eridano Bazzarelli

Ricordo il meraviglioso istante…

Ricordo il meraviglioso istante:
davanti a me apparisti tu,
come una visione fugace,
come il gesto della pura bellezza.

Nei tormenti di una tristezza disperata,
nelle agitazioni di una rumorosa vanità,
suonò per me a lungo la tenera voce,
e mi apparvero in sogno i cari tratti.

Passarono gli anni.
Il ribelle impeto delle tempeste
disperse i sogni di una volta,
e io dimenticai la tua tenera voce,
i tuoi tratti celestiali.

Nella mia remota e oscura reclusione
trascorrevano quietamente i miei giorni
senza deità, senza ispirazione,
senza lacrime, senza vita, senza amore.

Ma venne dell’animo il risveglio:
ed ecco di nuovo sei apparsa tu,
come una visione fugace,
come il genio della pura bellezza.

E il cuore batte nell’inebriamento,
e sono per esso risuscitati di nuovo
e la divinità e l’ispirazione,
e la vita, e le lacrime e l’amore.

Aleksandr Puškin,
traduttore Ettore Lo Gatto

Ricordo quel meraviglioso istante…

Ricordo quel meraviglioso istante:
tu mi apparisti avanti,
come visione passeggera,
come genio di pura bellezza.

Tra i languori di disperata tristezza,
tra le agitazioni di rumorosa vanità,
a lungo mi sonò la dolce voce
e sognai le care sembianze.

Passaron gli anni.
Il soffio tumultuoso degli uragani
disperse i sogni primi,
ed io dimenticai la tua dolce voce,
le tue celesti sembianze.

Nel deserto, nel buio dell’esilio
piano si trascinarono i miei giorni
senza deità, senza ispirazione,
senza lacrime, senza vita, senza amore.

E’ giunto all’anima il risveglio:
ed ecco sei di nuovo apparsa,
come visione passeggera
come genio di pura bellezza.

E il cuore palpita in ebbrezza,
e son per lui risorte e deità,
ed ispirazione, e vita, e lacrime, e amore.

Aleksandr Puškin,
traduzione curata da T. Landolfi

Ricordo il magico istante…

Ricordo il magico istante:
Davanti m’eri apparsa tu,
Come fuggevole visione,
Genio di limpida beltà.

Nei disperati miei tormenti,
Nel chiasso delle vanità,
Tenera udivo la tua voce,
Sognavo i cari lineamenti.

Anni trascorsero. Bufere
Gli antichi sogni poi travolsero,
Scordai la tenera tua voce,
I tuoi sublimi lineamenti.

E in silenzio passavo i giorni
Recluso nel vuoto grigiore,
Senza più fede e ispirazione,
Senza lacrime, ne’ vita e amore.

Tornata è l’anima al risveglio:
E ancora mi sei apparsa tu,
Come fuggevole visione,
Genio di limpida beltà.

E nell’ebbrezza batte il cuore
E tutto in me risorge già —
E la fede e l’ispirazione
E la vita e lacrime e amore.

Aleksandr Puškin,
traduzione ?

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